Un sorriso a voi,
Agata
Un libro umoristico, ironico, divertente, un blog dove a scrivere è la protagonista del libro, Agata. "Agata.Come un funerale ti salva la vita" è un libro della scrittrice trentina Lara Zavatteri, tutti i suoi libri si trovano su www.larazavatteri.blogspot.it e per informazioni larazavatteri@gmail.com.
martedì 28 febbraio 2017
lunedì 27 febbraio 2017
DOVE SONO FUGGITI DON ADOLFO E CLORINDA?
Cari amici
don Adolfo e Clorinda sono due protagonisti del libro Agata.Come un funerale ti salva la vita. Ecco dal libro, un micro estratto, ma dove saranno fuggiti?
Non si sapeva dove fossero
fuggiti. Chi ipotizzava l'Isola di Pasqua, il Madagascar, la
Cornovaglia, Capo Horn, Machu Picchu, la Foresta Amazzonica, con il
prete che si faceva largo a colpi di machete nella giungla selvaggia,
o tra cannibali appesi mani e piedi tramite funi ad un bastone,
prima di essere gettati in un pentolone fumante.
A presto con altre novità!
Agata ;)
mercoledì 22 febbraio 2017
AGATA IN PARTENZA PER AMATRICE
Cari amici,
sono
in partenza per Amatrice,
visto che la mia autrice, Lara
Zavatteri,
ha aderito all'iniziativa della redazione di RietiLife “Un
libro per Amatrice”.
Arriverò laggiù dove il
terremoto ha sconvolto la popolazione, con la mia storia, divertente
e ironica, spero di far tornare un po' il sorriso alla gente.
Un abbraccio a tutta la
popolazione di Amatrice!
Agata
lunedì 20 febbraio 2017
GEPPI CUCCIARI DOPPIATRICE IN LEGO BATMAN
Buon inizio di settimana cari amici, se recentemente siete stati al cinema o avete in programma di farlo, un film da ridere
"Lego Batman" con Barbara Gordon, che affianca Batman, Robin e Alfred il maggiordomo, doppiata da Geppi Cucciari!
Date un'occhiata qui sotto e buona visione, da ridere anche per Jocker in lacrime perchè non considerato dal nemico di sempre Batman che, a sua volta, si trova in mutande (ha le scarpe e i pantaloni attaccati) e per un eccentrico Robin ;)
Cliccate qui
http://movieplayer.it/news/lego-batman-il-film-claudio-santamaria-e-geppi-cucciari-tra-le-voci-it_47882/
"Lego Batman" con Barbara Gordon, che affianca Batman, Robin e Alfred il maggiordomo, doppiata da Geppi Cucciari!
Date un'occhiata qui sotto e buona visione, da ridere anche per Jocker in lacrime perchè non considerato dal nemico di sempre Batman che, a sua volta, si trova in mutande (ha le scarpe e i pantaloni attaccati) e per un eccentrico Robin ;)
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venerdì 17 febbraio 2017
ESTRATTO LIBRO AGATA-LA SIGNORA OLGA
Cari amici, vi auguro un buon fine settimana con questo piccolo estratto del libro Agata.Come un funerale ti salva la vita, a presto!
Agata
Agata
La signora Olga aveva dato filo
da torcere fino alla fine alla morte. Era sopravvissuta alla seconda
guerra mondiale, alla fame, alla miseria, alla morte del marito (a
quanto pareva, in quella zona del paese restavano solo vedove), al
crollo della sua casa dopo un terremoto, a tre ulcere, un infarto,
due ictus, un embolo. Tutti dicevano che era indistruttibile e
sospettavano che fosse un robot simile a quello di Vicky, la bambina
robot degli anni Ottanta, vestita come una bambina ma, per l'appunto,
un robot. Così pensavano certe persone di Olga, vestita come una
donna, ma che poteva discendere da un altro pianeta. La signora Olga
viveva sola, anche se aveva due figli, si era rifiutata di
installarsi a casa loro quando aveva passato i novanta, anche quando
si era dimenticata tre volte il gas acceso (ma non l'aveva detto a
nessuno) tanto se esplodeva la casa ci abitava solo lei e sarebbe
crepata solo lei, così si diceva o quando una volta, svegliandosi di
notte, credeva di essere diventata la regina d'Inghilterra. Neppure
questo aveva detto a nessuno, neanche che aveva gironzolato per tutta
casa cercando la corona da mettersi in fronte per ore. Questi
incidenti un po' la demoralizzavano e quando capitavano tra sé e sé
la signora Olga piangiucchiava dandosi dell'imbecille, ma dopo poco
tornava ad essere quella di sempre, dicendo a sé stessa che
sicuramente cose del genere accadevano a tutti gli ultranovantenni (o
almeno sperava).
Siccome le gambe ancora la
reggevano, faceva qualche passeggiata per il vicinato, faceva ancora
la spesa da sé, scandalizzata per come i prezzi avevano subito
un'impennata-mica costavano così i pomodori, nel Sessanta- le
piaceva tra l'altro partecipare al consiglio comunale tanto per far
clamore.
La signora Olga non capiva
un'acca di quanto discutevano durante la riunione, ma le piaceva
sedersi sulla poltroncina della sala, guardarsi attorno-gli altri,
costernati, si domandavano cosa ci facesse un fossile del genere in
quel posto-ma siccome la signora Olga un fossile non si sentiva, né
si sarebbe mai sentita, faceva quello che le pareva. Sempre.
Sicché se ne stava seduta
qualche ora, sperando di assistere a qualche zuffa. Non era raro che
tra qualche consigliere di minoranza e uno di maggioranza-a volte più
d'uno-volassero parolacce, a volte si arrivava alle mani su questo o
quell'argomento per cui si avevano visioni diverse, ed erano quei
momenti che divertivano la signora Olga. Perché starsene a casa a
vedere polizieschi o ricostruzioni di omicidi per televisione, quando
poteva vedere dal vivo una rissa, certe volte con qualche bel pugno
sul naso? Avrebbe tanto voluto cacciarsi anche lei nella
mischia-perché quando accadevano simili incidenti tutti si
avvicinavano, un po' per distanziare i contendenti, un po' per dirne
quattro anche loro-avrebbe voluto menar colpi anche lei, specialmente
a chi non le stava simpatico-quasi tutti-ma sapeva che l'avrebbero
messa a sedere in un attimo. Comunque, anche solo sentire parolacce e
bestemmie da chi andava in chiesa tutte le domeniche, era già di per
sé uno spasso.
martedì 14 febbraio 2017
BUON SAN VALENTINO A TUTTI
Cari
amici,
oggi
vi scivo per augurarvi buon San Valentino, non solo a chi è in
coppia ma proprio a tutti, visto che si tratta di una festa dedicata
all'amore. Quindi auguri a chi è in coppia, a chi è single, a tutti
coloro che vogliono bene a qualcuno, chiunque sia, non per forza un
fidanzato o fidanzata. Un pensiero d'amore a tutti voi!
Agata
venerdì 10 febbraio 2017
PICCOLA ANTICIPAZIONE DEL LIBRO, LA SIGNORA CLEMENTINA-OSVALDA
Augurandovi un buon fine settimana, ecco per voi un piccolo estratto del libro, relativo ad uno dei personaggi, ovvero la signora Clementina-Osvalda. A presto e buona lettura!
Agata
La signora Clementina-Osvalda
Quando la vide in fotografia sul
giornale, sulla sua bicicletta, Agata non poté fare a meno di
sorridere. Era “tornata alla casa del Padre” la signora
Clementina, che si ostinava a farsi chiamare Osvalda dalla seconda
guerra mondiale. Osvalda, infatti, era il suo nome da staffetta
partigiana, un ruolo che aveva ricoperto quando era giovanissima,
poco più di una bambina, e che le aveva regalato gli anni migliori
della sua vita.
Pareva incredibile, ma la signora
Clementina-Osvalda era morta in un incidente in bici, si era infatti
intestardita a voler pedalare fino alla fine dei suoi giorni, e in
ultima non aveva visto una buca e aveva cappottato. Non era però per
questo che Agata sorrideva. Da un lato sorrideva perché in breve
tempo dal ritrovamento del volantino c'era già un altro funerale cui
partecipare, dall'altra perché sapeva che la signora Osvalda amava
solo il periodo della sua vita in cui era stata, per l'appunto,
staffetta partigiana, consegnando i messaggi segreti proprio grazie
alla sua bici.
La signora Clementina, infatti,
aveva un padre partigiano e aveva chiesto di poter partecipare anche
lei, di dare il suo contributo. Inizialmente il padre non ne voleva
sapere ma poi, vista l'insistenza della figlia, con gli altri capi
partigiani aveva deciso di affidarle dei compiti da staffetta
partigiana: in sella alla sua bicicletta la signora Clementina, nome
da partigiana Osvalda (Agata non aveva mai capito perché i
partigiani, molte volte, si fossero “battezzati” con nomi tanto
assurdi) portava messaggi cifrati, recapitava pacchetti, forniva
notizie.
Non era un compito facile, perché
doveva pedalare anche in montagna, e soprattutto era pericoloso
perché c'era sempre il rischio di essere perquisita e fermata dal
nemico, cosa che, però, non avvenne mai. Forse per il suo aspetto
gracile, che la faceva sembrare più piccola di quanto non fosse, al
nemico non doveva sembrare possibile che quella bimbetta costituisse
un pericolo.
La signora Osvalda era fiera di
ciò che faceva e nonostante il pericolo, o forse proprio per quello,
non rifiutò mai un compito che le era stato assegnato da qualche
partigiano. Alla fine della guerra suo padre e gli altri partigiani
le resero merito assegnandole un compenso simbolico, una nuova
bicicletta e una pergamena, tipo un attestato, che spiegava il suo
ruolo nella Resistenza.
La signora Osvalda era
felicissima, ma quando si ritornò alla vita di tutti i giorni, capì
che la staffetta partigiana era stata solo una parentesi, che ora
tutti si aspettavano che le donne tornassero a fare le donne. E
basta. Solo che la signora Osvalda non era il tipo da fare “solo la
donna”, sicché, mentre cresceva e diventava adulta, mentre era
riuscita a diventare maestra, dall'altro non si rassegnò mai alla
fine della sua vita da staffetta.
Così, impose a tutti di
chiamarla sempre Osvalda e mai più Clementina e con la bicicletta
nuova avuta in dono dai partigiani percorreva più volte alla
settimana gli stessi sentieri sui monti e in generale gli stessi
percorsi che aveva fatto molte volte durante la guerra. Era arrivata
al punto di scrivere messaggi per gente che non esisteva, messaggi
assurdi che parlavano di appostamenti, munizioni, operazioni segrete.
La famiglia aveva tentato di
farla ragionare, ma la signora Osvalda, che si guadagnava da vivere
facendo la maestra, appena poteva s'inventava queste scenette di cui
tutti erano a conoscenza, ma che tutti fingevano di ignorare.
mercoledì 8 febbraio 2017
20 anni di Zelig
Ciao a tutti. Zelig è stato uno dei programmi comici miglior riusciti, ecco un video per i suoi 20 anni, per farvi qualche risata. Un caro saluto, Agata
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martedì 7 febbraio 2017
UN ALTRO PERSONAGGIO DEL LIBRO, IL SIGNOR ENEA
Ciao a tutti, oggi ecco un'altra anticipazione del libro, con uno dei protagonisti, il signor Enea. Buona lettura!
Agata
Il signor Enea
In realtà di fotografi ce
n'erano due, in paese, ma quasi tutti andavano dal signor Enea perché
1) aveva prezzi migliori e 2) le sue foto erano sempre più belle. I
genitori del signor Enea, scomparsi da anni, da sempre raccontavano
che l'origine di quel nome era l'incendio che, partito dal loro
fienile-erano allevatori e vivevano ai margini del paese- si era
propagato in fretta anche verso la loro casa. Stavano tutti dormendo,
ma Enea uditi i muggiti delle vacche aveva immediatamente attaccato a
urlare. La madre era subito uscita per cercare di liberare gli
animali, che si salvarono per miracolo, ma il padre, che secondo il
racconto era stato operato da poco ad una gamba, non riusciva a
muoversi dal letto.
Fu a quel punto che iniziò la
leggenda del signor Enea. Secondo i genitori il ragazzino, che aveva
all'epoca sei anni, si era caricato il padre sulle spalle e l'aveva
tratto in salvo, mentre la casa iniziava a bruciare.
Proprio come aveva fatto il
mitico Enea caricandosi sulle spalle il padre Anchise, mentre la
città di Troia bruciava.
Come avesse potuto, un ragazzino
di soli sei anni, farsi carico di un omone di quasi un quintale e
portarlo fuori casa, non lo sapeva nessuno. Si dimenticavano tutti,
poi, che i nomi dei bambini si danno alla nascita, non dopo un fatto
del genere, ma tutti ci passavano sopra e la maggior parte credeva a
queste panzane.
La cosa reale era, invece, che il
signor Enea era nato cieco, o meglio vedeva solo ombre davanti a sé
e tuttavia era riuscito a diventare fotografo e, per giunta, a
diventare pure molto bravo.
Per tutta la vita aveva vissuto
nella casa da cui aveva tratto in salvo il padre, per chi voleva
crederci, neanche a farlo apposta a poca distanza dall'altro
fotografo, che non riusciva a capire come un non vedente potesse
creare delle immagini più belle delle sue, che invece vedeva
benissimo.
Il signor Enea spiegava che lui
le fotografie le faceva “con il cuore” e che per quello gli
riuscivano tanto bene.
“Cretinate!”
gridava l'altro fotografo, adirato.
Fatto sta che il signor Enea si
era fatto una clientela di tutto rispetto, non solo in zona ma anche
online, dove vendeva foto di paesaggi, animali e quant'altro, anche
su richiesta. Vedeva solo ombre, più chiare o più scure, ma ciò
gli bastava per capire dove fosse il soggetto, come muovere la
macchina e via discorrendo.
Tutta la gente del paese, tranne
quelli che preferivano l'altro fotografo, più che altro per
compassione-doveva pur vivere anche lui- si era fatta immortalare dal
signor Enea o aveva stampato da lui le immagini più belle, vacanze,
viaggi, passioni, hobby, animali, bellezze e bruttezze. Di tutto
insomma. Il signor Enea vedeva solo i contorni, le ombre delle sue
fotografie, quindi in realtà non le vedeva davvero, ma in qualche
modo le percepiva, visto che le realizzava in modo tanto ammirevole.
Aveva curato anche delle mostre
fotografiche, una sulle immondizie lasciate nelle aree di sosta dagli
automobilisti, un'altra sulla vita e morte di una pantegana che
viveva nei dintorni e che era morta, troppo sazia, seduta (il signor
Enea l'aveva seguita per anni, udendo i suoi squittii), un'altra
ancora sulle scritte lasciate sui muri e nei bagni pubblici, alcune
delle quali avevano fatto arrossire non poco alcune donne della buon
costume presenti all'inaugurazione.
Era un tipo eccentrico, ma tutti
non si accorgevano più nemmeno della sua cecità. Sapevano che
nonostante questa era in grado di fare di tutto-ci si era chiesti a
lungo, invece, se le pantegane morissero tutte stando sedute- ed il
signor Enea, pur contento di non esser mai stato considerato un
disabile né mai trattato con pietà, per il suo ultimo viaggio aveva
lasciato scritto una singolare richiesta.
venerdì 3 febbraio 2017
giovedì 2 febbraio 2017
MURALES IN MESSICO
Ciao a tutti, che ne pensate di questo murales in Messico? Il più grande realizzato in questa zona del mondo e, forse, il più colorato!
Agata
Agata
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