venerdì 17 febbraio 2017

ESTRATTO LIBRO AGATA-LA SIGNORA OLGA

Cari amici, vi auguro un buon fine settimana con questo piccolo estratto del libro Agata.Come un funerale ti salva la vita, a presto!

Agata


La signora Olga aveva dato filo da torcere fino alla fine alla morte. Era sopravvissuta alla seconda guerra mondiale, alla fame, alla miseria, alla morte del marito (a quanto pareva, in quella zona del paese restavano solo vedove), al crollo della sua casa dopo un terremoto, a tre ulcere, un infarto, due ictus, un embolo. Tutti dicevano che era indistruttibile e sospettavano che fosse un robot simile a quello di Vicky, la bambina robot degli anni Ottanta, vestita come una bambina ma, per l'appunto, un robot. Così pensavano certe persone di Olga, vestita come una donna, ma che poteva discendere da un altro pianeta. La signora Olga viveva sola, anche se aveva due figli, si era rifiutata di installarsi a casa loro quando aveva passato i novanta, anche quando si era dimenticata tre volte il gas acceso (ma non l'aveva detto a nessuno) tanto se esplodeva la casa ci abitava solo lei e sarebbe crepata solo lei, così si diceva o quando una volta, svegliandosi di notte, credeva di essere diventata la regina d'Inghilterra. Neppure questo aveva detto a nessuno, neanche che aveva gironzolato per tutta casa cercando la corona da mettersi in fronte per ore. Questi incidenti un po' la demoralizzavano e quando capitavano tra sé e sé la signora Olga piangiucchiava dandosi dell'imbecille, ma dopo poco tornava ad essere quella di sempre, dicendo a sé stessa che sicuramente cose del genere accadevano a tutti gli ultranovantenni (o almeno sperava).
Siccome le gambe ancora la reggevano, faceva qualche passeggiata per il vicinato, faceva ancora la spesa da sé, scandalizzata per come i prezzi avevano subito un'impennata-mica costavano così i pomodori, nel Sessanta- le piaceva tra l'altro partecipare al consiglio comunale tanto per far clamore.
La signora Olga non capiva un'acca di quanto discutevano durante la riunione, ma le piaceva sedersi sulla poltroncina della sala, guardarsi attorno-gli altri, costernati, si domandavano cosa ci facesse un fossile del genere in quel posto-ma siccome la signora Olga un fossile non si sentiva, né si sarebbe mai sentita, faceva quello che le pareva. Sempre.
Sicché se ne stava seduta qualche ora, sperando di assistere a qualche zuffa. Non era raro che tra qualche consigliere di minoranza e uno di maggioranza-a volte più d'uno-volassero parolacce, a volte si arrivava alle mani su questo o quell'argomento per cui si avevano visioni diverse, ed erano quei momenti che divertivano la signora Olga. Perché starsene a casa a vedere polizieschi o ricostruzioni di omicidi per televisione, quando poteva vedere dal vivo una rissa, certe volte con qualche bel pugno sul naso? Avrebbe tanto voluto cacciarsi anche lei nella mischia-perché quando accadevano simili incidenti tutti si avvicinavano, un po' per distanziare i contendenti, un po' per dirne quattro anche loro-avrebbe voluto menar colpi anche lei, specialmente a chi non le stava simpatico-quasi tutti-ma sapeva che l'avrebbero messa a sedere in un attimo. Comunque, anche solo sentire parolacce e bestemmie da chi andava in chiesa tutte le domeniche, era già di per sé uno spasso.

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