Agata
La signora Olga aveva dato filo
da torcere fino alla fine alla morte. Era sopravvissuta alla seconda
guerra mondiale, alla fame, alla miseria, alla morte del marito (a
quanto pareva, in quella zona del paese restavano solo vedove), al
crollo della sua casa dopo un terremoto, a tre ulcere, un infarto,
due ictus, un embolo. Tutti dicevano che era indistruttibile e
sospettavano che fosse un robot simile a quello di Vicky, la bambina
robot degli anni Ottanta, vestita come una bambina ma, per l'appunto,
un robot. Così pensavano certe persone di Olga, vestita come una
donna, ma che poteva discendere da un altro pianeta. La signora Olga
viveva sola, anche se aveva due figli, si era rifiutata di
installarsi a casa loro quando aveva passato i novanta, anche quando
si era dimenticata tre volte il gas acceso (ma non l'aveva detto a
nessuno) tanto se esplodeva la casa ci abitava solo lei e sarebbe
crepata solo lei, così si diceva o quando una volta, svegliandosi di
notte, credeva di essere diventata la regina d'Inghilterra. Neppure
questo aveva detto a nessuno, neanche che aveva gironzolato per tutta
casa cercando la corona da mettersi in fronte per ore. Questi
incidenti un po' la demoralizzavano e quando capitavano tra sé e sé
la signora Olga piangiucchiava dandosi dell'imbecille, ma dopo poco
tornava ad essere quella di sempre, dicendo a sé stessa che
sicuramente cose del genere accadevano a tutti gli ultranovantenni (o
almeno sperava).
Siccome le gambe ancora la
reggevano, faceva qualche passeggiata per il vicinato, faceva ancora
la spesa da sé, scandalizzata per come i prezzi avevano subito
un'impennata-mica costavano così i pomodori, nel Sessanta- le
piaceva tra l'altro partecipare al consiglio comunale tanto per far
clamore.
La signora Olga non capiva
un'acca di quanto discutevano durante la riunione, ma le piaceva
sedersi sulla poltroncina della sala, guardarsi attorno-gli altri,
costernati, si domandavano cosa ci facesse un fossile del genere in
quel posto-ma siccome la signora Olga un fossile non si sentiva, né
si sarebbe mai sentita, faceva quello che le pareva. Sempre.
Sicché se ne stava seduta
qualche ora, sperando di assistere a qualche zuffa. Non era raro che
tra qualche consigliere di minoranza e uno di maggioranza-a volte più
d'uno-volassero parolacce, a volte si arrivava alle mani su questo o
quell'argomento per cui si avevano visioni diverse, ed erano quei
momenti che divertivano la signora Olga. Perché starsene a casa a
vedere polizieschi o ricostruzioni di omicidi per televisione, quando
poteva vedere dal vivo una rissa, certe volte con qualche bel pugno
sul naso? Avrebbe tanto voluto cacciarsi anche lei nella
mischia-perché quando accadevano simili incidenti tutti si
avvicinavano, un po' per distanziare i contendenti, un po' per dirne
quattro anche loro-avrebbe voluto menar colpi anche lei, specialmente
a chi non le stava simpatico-quasi tutti-ma sapeva che l'avrebbero
messa a sedere in un attimo. Comunque, anche solo sentire parolacce e
bestemmie da chi andava in chiesa tutte le domeniche, era già di per
sé uno spasso.
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